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GUELFI E GHIBBELIN FUGGIASCHI: DANTE E OPICINO, VIAGGIATORI DEL FANTASTICO

Le celebrazioni dantesche Anticipata nel giugno scorso, con allestimento in formato digitale nelle sale del prestigioso Museo de las Casas Reales di Santo Domingo, la mostra “Guelfi e Ghibellin fuggiaschi: Dante e Opicino viaggiatori del fantastico”, è stata proposta per conto della Scuola Ar.Vi.Ma di Pavia dal suo direttore Gabriele Albanesi e richiesta a Santo Domingo dall’ambasciatore italiano Andrea Canepari, concittadino pavese, in occasione dei settecento anni dalla morte di Dante Alighieri. Nel contesto delle celebrazioni dantesche a Santo Domingo, la mostra mette a confronto la personalità del grande poeta fiorentino e la figura del pavese Opicino de’ Canistris, suo coetaneo, cartografo, creatore di fascinose mappe ricche di rimandi di natura mistica, onirica, erotica, religiosa. La mostra viene ora riproposta in originale presso i locali della Galleria Fraccaro del Collegio Cairoli di Pavia, da oltre mezzo secolo riferimento prestigioso a livello nazionale per la ricerca artistica (dipinti e interventi didattici) e nella Cappella medioevale dell’attiguo Collegio Castiglioni Brugnatelli (sculture). Sono esposti elaborati di docenti e allievi della Scuola Ar.Vi.Ma (Arti Visive Marabelli di Pavia), interventi di artisti affermati, coinvolti nel progetto ed espressamente invitati, cui si aggiungono elaborati di studenti di scuola Secondaria di primo grado e di piccoli allievi del Corso Ar.Vi.Ma riservato ai più piccoli. L’accostamento tra Dante e Opicino è stato condotto dal punto di vista delle fonti iconografiche che animano il mondo dantesco, soprattutto della Divina Commedia, e quello di Opicino. Due mondi che si confondono e in parte si identificano, con una serie di rimandi che richiamano le pitture, i bassorilievi, i monumenti, le esperienze visive che possiamo immaginare abbiano influenzato i nostri due autori. Un mondo che possiamo definire “medioevo fantastico”, lo stesso medioevo che ha generato le fattezze dei mostri di Opicino e l’inquietudine dei diavoli danteschi… La mostra, che ha ottenuto il patrocinio del Comune di Pavia (Assessorati alla Cultura e all’Istruzione), si avvale della collaborazione del prof. Pierluigi Tozzi, tra i massimi studiosi di Opicino, professore Emerito dell’Università di Pavia (i cui contributi sono presentati qui in mostra, a corredo delle riproduzioni di alcune tra le più smaglianti mappe di Opicino) e di Antonino Ferro, specialista in Psichiatria,
già Presidente della Società Psicoanalitica Italiana, che offre qui in mostra una stimolante lettura delle “inquietudini” opiciniane Arte per la didattica: i lavori presenti in mostra Come si può intervenire, con gli strumenti delle arti figurative e della rappresentazione per immagini, a sostegno di una sorta di “gemellaggio sentimentale” tra Dante e Opicino? La strada è quella da sempre intrapresa dalle attività espressive, per esempio la pittura, la scultura, la grafica, il disegno, in ogni epoca (ma anche la fotografia, il fumetto, il digitale), ogni volta che l’arte e gli artisti hanno intrapreso la strada della reinterpretazione, delle analogie, delle metafore tra autori, movimenti, opere d’arte di differente epoca e spessore. È la strada del “d’après”, dell’“omaggio a...”. Si è proposta ai docenti e allievi della scuola Arvima di Pavia e ad alcuni artisti invitati, l’ elaborazione con strumenti, tecniche e poetiche diverse, di interventi di “contaminazione” (che vuol dire accostamento tra stimoli diversi, variazioni sul tema, aggiunta di segni e simboli...) tra il racconto visivo del “viaggio” dantesco (a partire dalla illustrazioni della struttura di Inferno, Purgatorio, Paradiso così come tramandato dalla tradizione dantesca e dall’editoria della Commedia) e le mappe di Opicino. Il contatto, lo “sposalizio”, è stato giocato sul filo della simbologia medioevale, arricchita tuttavia, in tutta libertà, come usa nel discorso artistico contemporaneo, da ampliamenti di significato, aggiunte di segni ricavati dalla cultura contemporanea, qualche felice notazione ironica, forse citazioni dal mondo digitale, dalla fiction... Sono esposti in mostra anche disegni di “mappe” elaborate da allievi di Scuola secondaria di primo grado e suggestivi lavori di bambini di scuola primaria, allievi di un corso Arvima Abbiamo chiesto a insegnanti e allievi insomma, di lavorare “come si è soliti lavorare” in una scuola d’arte, in assoluta autonomia. Si è preteso ovviamente di sottolineare in ogni lavoro tutta la dignità delle fonti di riferimento: si deve capire in ogni opera elaborata che stiamo accostando un immenso Dante Alighieri, fiorentino, ad un meno conosciuto Opicino de Canistris, pavese doc! (Gabriele Albanesi) PROTOCOLLO COVID per evento in presenza aperto al pubblico In ottemperanza a quanto stabilito dalla normativa vigente in materia di contenimento e contrasto alla diffusione del virus SARS-CoV-2/COVID-19, gli Ospiti sono tenuti al rispetto del presente protocollo: - esibire alla portineria il documento di identità unitamente al green pass; - Rilevamento della temperatura corporea (non superiore a 37,5°) e assenza di sintomatologia respiratoria; - igienizzare le mani - Obbligo di indossare i DPI secondo le disposizioni vigenti, fatta eccezione per i soggetti con patologie o disabilità incompatibili con l’uso di tali dispositivi; - Distanza di sicurezza interpersonale di almeno un metro. - Ingresso scaglionato alla Sala Mostre; - attenersi alle indicazioni fornite dal personale presente in loco info: mail: segreteria_cairoli@edisu.pv.it telefono: 0382 23746 info ar.vi.ma: mail segreteria: info@arvima.it telefono: 0382 477432 apertura mostra: giovedì, venerdì e sabato ore 17-19 e su appuntamento ingresso gratuito
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