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La dialettica finito-infinito e la nascita del pensiero scientifico moderno

Oggetto della storia della scienza, soprattutto della scienza fondata sulle discipline fisico- matematiche, è lo sviluppo delle idee fondamentali, seguite "dal di dentro": non una storia degli errori, ma quella di un successivo, graduale chiarimento concettuale. La moderna concezione della scienza induce a credere che l'uomo abbia imparato ad essere superiore alle leggi naturali: in realtà noi non possiamo nulla contro le leggi della natura, mentre è in nostro potere modificare le circostanze dei fenomeni naturali, perché essi agiscano secondo le nostre finalità. Infatti, come diceva Francesco Bacone "l'uomo comanda alla natura obbedendole". La matematica, nata da riflessioni "teologiche" (pitagorismo) e come strumento contemplativo, per l’insopprimibile "bisogno greco di certezza", si è rivelata lo stesso linguaggio della legge di necessità che governa il cosmo. Solo alla fine del seicento, è stato finalmente rivelato il grande mistero matematico rimasto sempre nascosto in passato: il valore puntuale di una funzione esprime contemporaneamente la pendenza della legge delle aree e l'area della legge delle pendenze (teorema fondamentale del calcolo). Nella mente fervida di Leibniz, Newton, Bernoulli ed Eulero questa comprensione si è rivelata quello strumento raffinato di indagine che da essi abbiamo ereditato. La nostra attuale potenza di calcolo deriva dall'intuito di questi studiosi: senza il loro sforzo ci aggireremmo ancora vanamente "per un oscuro labirinto", come scriveva Galileo, che della scienza moderna è l’indiscusso fondatore. Il tentativo di “domare l’infinito” è costato profonde crisi del pensiero che non possedeva ancora gli strumenti concettuali per affrontare le antinomie che scopriva, nel tentativo di sovrapporre ciò che coglie l’occhio dell’intelletto a ciò che coglie l’occhio fisico (paradossi di Zenone). Durante la conferenza, senza usare parole fumose, si cercherà di chiarire lo sforzo poderoso durato millenni per fondare la scienza fisico-matematica che conosciamo, così da offrire ai partecipanti una visione adatta ai nostri giorni: anche la storia della scienza è, come ogni storia, secondo la nota espressione di Benedetto Croce, sempre storia contemporanea. Il pensiero scientifico non è infatti separato dal pensiero filosofico: soprattutto al sorgere della scienza moderna, tendenze di pensiero derivanti da concezioni metafisiche hanno potentemente contribuito a sviluppare la “forma mentis” dei fondatori.




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